Tirò fuori il cazzo dopo avere eiaculato e si pulì sui suoi vestiti. << Non ti pago >> sentenziò. Si rimise la tonaca e uscì dalla porta.

Le giornate di Don Matteo erano sempre piene di impegni, ma tempo per le sue parrocchiane lo trovava sempre. Dopo queste egregie scopate con le mogli dei parrocchiani che lo aiutavano in canonica si accendeva sempre un sigaro, di solito. E lo fumava, osservando gli stessi mariti impegnati nei lavori che gli organizzava lui per allontanarli da casa, liberando le mogli vogliose di nerchia CONSACRATA.

Ma in paese, comunque, sapevano tutto. E a Don Matteo non fregava un cazzo.

Spesso lo trovavano in Pub ubriaco, intento a menare le mani. Lo cercavano per dire MESSA, ma lui si rifiutava di presentarsi: << Fanno la Serie A >> ruttava ai fedeli infelici tra una Tennents e l’altra. Viveva in PUB più che in CANONICA. Anzi, in CANONICA teneva solo una capretta di nome CARMELA e tornava solo per nutrirla. Si spera. Intendo, si spera che l’unica attività con CARMELA fosse solo il suo nutrimento.

Picchiò un vecchio per il parcheggio la notte di Natale. Gli frantumò 4 vertebre.

Il nome del PAESE non e’ importante. Facciamo che il PAESE si chiamava PAESE. Per semplificare. Mentre i parrocchiani Don Matteo li chiamava tutti CAPO. Le parrocchiane TROIE. In PAESE solo CAPI e TROIE.

Tutto sembrava scorrere decadentemente tranquillo ed inversamente normale, ma una notte Don Matteo si ubriacò veramente tanto. Non fù solo l’alcol. Contribuì anche quella droga che gli misero nella birra.

Fatto sta, che il giorno dopo, il nostro Don si risvegliò in un letto che non era il SUO.

Senza braccia. Senza gambe. E senza cazzo.

Al loro posto monconi sanguinanti con lacci emostatici.

Don Matteo continuava a fissare i monconi sotto chock mentre ai piedi del letto un nano (apparentemente) vestito completamente in latex rosso (dalla testa ai piedi) disse solo una parola dalla cerniera semichiusa che aveva al posto della bocca:

<<SCHIAVO>>

(CONTINUA OGNI SABATO)

D Controversy